lunedì 25 maggio 2009

Crepe sul guscio




Alcuni giorni crescono silenziosamente.
Un pomeriggio sonnolento, intorpidito dal caldo e dall'afa improvvisamente si accende la sera quando già ti preparavi rassegnato a un quieto termine della giornata senza scoppi né avvenimenti inaspettati.
Scendi in meditazione senza aspettative, cullato da una musica che per l'ennesima volta hai scelto a caso trovandola come sempre inverosimilmente appropriata.
Giochi per un po' con i tuoi pensieri; qualche progetto, qualche preoccupazione, desideri anche, ma forse un po' troppo indefiniti e poco conviti per potersi agganciare a qualche rinomata legge dell'attrazione che te li riporti indietro pienamente realizzati.
Eppure ecco, in mezzo all'oscurità, qualcosa si accende.
Lo riconosci perchè la fronte e il corpo iniziano a vibrare e la mente diventa improvvisamente lucida.
Un senso di piacere e di espansione ti prende a ondate sempre più intense che risalgono dalle gambe fino alla nuca riempiendoti di piccoli momenti di estasi che vorresti non finissero mai.
Hai semplicemente cambiato di frequenza e adesso sei disponibile all'ascolto e a capire.
Sai che hai solo finto di dimenticarlo, perchè in fondo, anche nel mezzo dei giudizi e nelle agonie teatrali del mondo, era sempre rimasto con te.
Lo vedi.
E' un energia di perfetto equilibrio che sta sorgendo dal tuo intimo, qualcosa che, stabilizzate le emozioni, riesce a contemplare la realtà al di là della morale, al di là della competizione, al di là della paura della morte e del nulla.
La tua mente cerca di interpretarla con dati e parole già apprese che cominciano a risuonarle in mente in un sistema quantomeno logico e coerente.
Ma non sono le parole che contano.
E' l'intensità numinosa che le accompagna, il senso di verità che sembra palpabile mentre si accendono scritte sul tuo schermo interno.
E' il sorriso stampato sulla tua faccia che non ti fa dubitare di essere in contatto con una parte decisamente più intelligente di te stesso.
Ti ricorda quanto a te già noto e già sperimentato in altri viaggi.

La materia, intesa come corporeità, è l'elemento più denso e lento di un'ampia gamma di vibrazioni che puoi immaginare, per una certa attitudine comportamentale, strutturino il multiverso.
Le altre frequenze che pure improntano profondamente la dimensione fisica, vibrano a velocità differenti che le rendono invisibili ai vostri occhi e agli attuali strumenti di indagine scientifica. Eppure sono vive e agiscono silenziosamente, strutturando il modo in cui viviamo e interpretiamo i dati all'interno della matrice vibrazionale che a noi appare prevalentemente fisica.


Improvvisamente appaiono al tuo occhio interiore cieli deturpati e resi lattiginosi da innaturali inseminazioni atmosferiche. Sono velenose chemtrails che oscurano e occultano la luminosità del sole e l'azzurro brillante del cielo.
Sorridi.
La tua mente ha decodificato un'informazione con una visione o un ricordo visivo prima ancora che con un concetto o un'espressione linguistica.
Capisci che il tuo Spirito ti sta facendo capire come analogicamente stia da molto tempo avvenendo la stessa cosa sui piani emozionale (astrale) e mentale analitico (manas inferiore) e che quanto si manifesta nei cieli del mondo non sia altro che la manifestazione fisica di un processo ben più sottile.
Entrambi sono stati contaminati da energie malvagie e predatorie che hanno utilizzato il libero arbitrio e la capacità creativa dell'uomo quale strumento e trampolino di lancio per alimentarsi, perpetuarsi meccanicamente e strutturare un vasto campo di energia negativa sui piani mentali ed emozionali.
La permissività e l'inconsapevolezza infantile degli esseri umani hanno permesso il parassitismo di queste forze, capaci adesso di replicarsi con virulenza incontrollabile grazie alla degenerazione della volontà e all'indebolimento dei valori fondamentali.
La Terra, come l'animo degli uomini, è quasi completamente avvolta e oscurata da egregore che hanno trasformato la sua azzurra bellezza in una squallida prigione, avvolta da oscurità che respingono verso lo spazio profondo o, per analogia, verso un'interiorità inconsapevole, le energie del Logos Solare, le vibrazioni dell'Amore e della Felicità senza oggetto.

La visione scompare e si riaffaccia quell'energia piena di forza e di equilibrio.
Sembra sia in grado di sciogliere la nebbia e le nubi con la sua sola presenza.
L'oscurità della mente schizza via come se un solido di antimateria aliena fosse stato gettato sulla terra respingendo qualsiasi interazione con atomi e molecole.
Ha creato un varco, una fenditura lungo il tuo guscio psichico da dove la tua coscienza sembra essere risucchiata, irresistibilmente attratta quanto terribilmente desiderosa di aprirsi e fondersi con quella forza.
E mentre ti avvicini dubbi e paure scivolano via.
Le illusioni vengono schernite, i giudizi ridicolizzati, i desideri acquietati in un mare di pace e luminosità.
Non puoi semplicemente più giudicare.
Non ci sono più distinzioni morali e tutto appare improvvisamente pieno di senso nonostante la sua drammatica relatività.
Infiniti ricordi, come una galleria di vetrate su altri mondi, ti chiamano e si affollano davanti alla tua attenzione.
La tua vita umana e tutte le sue lotte sembrano improvvisamente fluire verso un minuscolo risveglio di un infinito viaggiante.
Ricordi che non hai fatto altro che viaggiare da sempre dentro te stesso partecipando liberamente a sogni di drammi e commedie.
Che spettacolare Totalità che sei!

Rientri nel guscio e ritorna l'attenzione per l'analisi e il pensiero.
Non è questo il messaggio che il tuo Spirito sembra volerti comunicare.
Quello che ti è stato mostrato è un frammento di verità su te stesso appena fuori dalla condizione umana.
Ma qui si è deciso di giocare una partita dove volontà contrarie giocano con la tua anima come su di un campo di battaglia.
Qui, in questa dimensione, qualcosa si è agglutinato o meglio trombizzato e c'è bisogno di riprendere il normale flusso verso l'evoluzione altrimenti la consapevolezza umana non potrà improntare e partecipare dignitosamente alla Totalità.
L'esito è scontato.
Questi temporanei e disarmonici gorghi verranno presto vaporizzati ma siamo noi i catalizzatori del processo. Siamo noi coloro che abbiamo sempre aspettato.
Un'energia per noi aliena sta per dissolvere le nubi bussando da dentro.
E' stata paragonata al Sole, è stata chiamata Cristo.
Non possiede nulla, non è attacca ad alcun progetto o intenzionalità raziocinante, non rivendica vittorie o sconfitte, non desidera punire né salvare, non condanna né giudica.
La sua natura è drammaticamente differente, la sua natura è continua creazione senza dualismo nell'attimo stesso dell'eternità.
Vive ogni cosa come se le appartenesse ma pronta in ogni istante a lasciarla andare.
Non viene destabilizzata dal gioco degli opposti che affronta con lucidità spietatamente consapevole.
E' un calore che sta accendendo l'universo ma che sta cercando di emergere dalle nostre interiorità; per spezzare il suo guscio dall'interno, per creare una nuova forma di intelligenza preparata a viaggiare nell'Infinito.
E' pericolo e terrore per la maggior parte dello psichismo collettivo attuale che non potrà mai accettare un incontro con la libertà totale che scivola via da ogni schema, da ogni congettura, da ogni credenza appresa.
Ti domandi come vivranno l'evento le coscienze che dentro al vortice sono intrappolate, forse magari da innumerevoli vite?
Apparirà forse come una catastrofe, certamente come una rivoluzione e una piccola morte, per coloro che non vogliono aprirsi e maturare.
Eppure questo il Tempo, il resto è stato solo preparazione

venerdì 15 maggio 2009

Danza



"Those who danced were thought to be quite insane by those who could not hear the music"

Ho danzato giorni fa, liberamente seguendo solo gli impulsi del mio corpo che intercettavano le vibrazioni della musica.
La mia mente desiderava controllarmi e giudicare me stesso e gli altri ballerini che in mezzo alla pista aspettavano di trovare il loro proprio centro, la propria personalissima estasi.
Voleva impedirmi per l'ennesima volta di abbracciarmi e di essere felice con me stesso, con il mio corpo e le mie cellule vibranti in cerca di luce.
L'ho lasciata in un angolo, la mente mentre il mio corpo cominciava timido a danzare e il mio cuore veniva sommerso dai sospiri.
Poi preso da una sorridente sensualità ho cominciato pian piano a rispondere voluttuoso a quelle armoniche che entravano dentro fibre muscolari a lungo addormentate.
Un'aria frizzante stava scuotendo il mio corpo irrigidito apportando un senso di forza e di vigore al ritmo di musica tribale.
Un flauto di carne e membra piene di polvere stava nuovamente scrollandosi per essere posseduto dopo le prime inevitabili stonature.
Non mi interessava il giudizio che pure si infiltrava in orbite tangenziali portando restrizioni alla mia libera espressione. Sapevo che era un demone che voleva trattenermi dentro fasulle definizioni incapaci di raccontare chi ero veramente.
Mi sono opposto ai suoi noiosi racconti introiettandomi sempre di più
Non guardavo, ascoltavo e ballavo come un perduto spirito, lottando contro i miei condizionamenti finchè finalmente qualcosa è andato in frantumi.
Oh si! Perchè ho magicamente, come sempre avviene senza preavviso alcuno, iniziato a ricordare; ho iniziato pian piano a perdere me stesso in campi di vibrazioni via via più raffinati che mi possedevano come oceani dipinti.
Le armoniche erano onde che cullavano come boe i miei atomi galleggianti.
E allora ho iniziato a sentire e a vedere; la mia coscienza ha iniziato a sfumarsi in vorticanti e appaganti moltiplicazioni di polarità.
Non era più certa la mia identità!
Ero ovviamente un corpo di uomo ma avevo un'anima di donna, ero un fiore ma spietato come una lancia, ero un bacio delicato e un avido morso, ero un guerriero pronto alla battaglia e la dama che lo aspettava.
Ero un lento movimento sinuoso che celava insospettabili agguati, ero una mano di donna intrepida che accarezzava il ringhio di un animale, un saggio che trattiene per una spalla un giovane irriflessivo e temerario.
Ero tutti gli opposti che la musica mi proponeva mentre cercava in mezzo alle mie ossa qualcosa che potesse vibrare e attivarsi; qualcosa che potesse spezzare definitivamente le catene che trattengono l'Astratto dall'irrompere nel tempo.
Poi anche quell'identità androgina scivolò via.
La mente rifiutata stava per essere uccisa lasciando il posto a Qualcun'altro che sapeva di infinito e di maree incessanti e inarrestabili.
Ho guardato con le memorie di un bambino quel centro luminoso dentro alla fronte aperto sul Regno dei cieli e chiesi come potevo sostenerlo dentro il mio corpo che era l'ultima barriera a ciò che non può essere detto.
E l'infinito che ero mi ricordò che ero un'onda, un suono che aveva affrontato solchi immensi e spazi di musica diversissima prima di arrivare ad avere un corpo e condensarsi in una forma qualsiasi.
E ogni musica era un esperienza, un campo di echi dentro al mio spazio senza confini.
Vibravo d'estasi nonostante certe musiche fossero difficili da tollerare e sapessero di taglienti cristalli notturni e di grotte dove la “chiarosità” lunare si perdeva, frammentandosi in minuscoli riflessi che illuminavano rigagnoli nascosti.
Ero un codice di Musica e Luce che entrava volontariamente nell'oscurità per trasformare dall'interno i propri assassini e divoratori.
E così compresi la perfezione di Dio che inviava dal suo centro onde d'amore attraverso angeli perdutamente innamorati di menti immature e cuori ancora grezzi.
E nonostante mi pesassero queste dolorose discese nell'ombra sentivo che era mio compito percorrere le strade del divino che sentivo dentro; che avrei seguito quella musica anche se avessi sentito l'attrito farsi sempre più insopportabile ed eccitante.
O certo che a Dio non piace il dolore ma è nella natura dell'amore che tutto soffre e tutto sopporta esplorare e viaggiare i suoi abissi.
Ed io che sono Suo avrei tracciato i suoi sentieri per puro Amore e desiderio di compiacerlo. Nessun altro scopo, nessun altro fine avrebbe mai potuto appagarmi di più.

sabato 9 maggio 2009