Nella densita' brulicante della foresta amazzonica si radunò un gruppo di uomini e donne provenienti da diversi paesi. Un sussurro, un canto appena accennato seppure ancora velato dal fragore di pensieri meccanici era filtrato dentro ai loro cuori. Un'oscura pulsione e sogni appena presagiti li avevano spinti ad avventurarsi nella selva alla ricerca di risposte e soluzioni che sentivano sfuggire fra i recinti invisibili di citta' avvelenate e metalliche. Con il favore della notte si radunarono in cerchio dentro al piccolo tempio in legno a forma di stupa per offrirsi a energie sconosciute che li curassero e svelassero un ulteriore tassello del loro peregrinare. Occhi nascosti e penetranti li videro arrivare e quietamente attesero che i malati si ponessero in silenzio e in ascolto del loro canto e dei loro suggerimenti. Uno dopo l'altro, in rigorosa successione si inginocchiarono a bere l'amara pozione, l'amaro nettare che l'Amazzonia aveva distillato per gli ultimi tempi quando l'uomo bianco fosse impazzito e avesse definitivamente smarrito la strada di casa. Due piante intrecciate assieme, due floreali amanti avrebbero portato la Voce della Terra fin dentro al cuore e alle menti di quegli uomini coraggiosi disposti a lasciarsi permeare dal ricordo delle loro origini e dal desiderio di riconnettersi con la Vita da cui erano stati generati
Rivolgendo i loro cuori allo Spirito rimasero in preghiera, in attesa che il farmaco serpentino prendesse possesso dei loro sistemi biologici e delle loro menti. Così, da principio lentamente, si scoprirono a scivolare e a cadere dentro se stessi mentre i pensieri e le emozioni si intrecciavano in un magico campo di sincronicità che si estendeva ben oltre quel loro piccolo cerchio. Antenne vibranti e liane serpentine disegnandosi nell'aria uscirono dai loro corpi agganciandosi ai suoni e alla voci che provenivano dalla foresta e dai loro compagni. Presto si trovarono immersi in una ragnatela che si perdeva nel tempo verso le stelle e i propri antenati e nello spazio verso dimore e affetti abbandonati a migliaia di km di distanza.
Un ragazzo fu costretto a distendersi in posizione fetale perchè la coscienza aliena lo afferrò con una mano serrata tenacemente attorno al suo stomaco. Con un'inequivocabile sottile piacere il composto si divertì a mostrargli minuziosamente come avrebbe preso possesso del suo intero sistema biologico mentre la sua mente veniva a tratti sopraffatta dallo sgomento di vedersi sprofondare senza controllo dentro sconosciute sensazioni. Calmatosi sentì la pozione risalire come schiuma di fuoco frizzante dentro ai suoi vasi sanguigni e ai suoi canali energetici e come abile vapore filtrare nel liquor che proteggeva il suo nocciolo cerebrale dagli attacchi diretti di interferenze ostili. Giunta nel lago della sua mente lo spirito della pianta si presentò come una brocca che trasudava con acque sorgive l'amore della Terra per tutte le sue creature. Emanava una fresca e incessante corrente di pulizia che diffondeva ritmicamente verso gli anfratti oscuri e incustoditi della sua matrice multidimensionale dove antichi conflitti e mai sanate ferite esalavano incessantemente i loro miasmi. L'odore di putredine che scatenò il suo passaggio in quelle fangose stalle cerebrali risulto' intollerabile e una nausea rivoltante si scatenò dentro il suo stomaco che lo spinse quasi a vomitare. Una voce gli disse che ancora non era il momento di espellere quelle immondizie incistatesi fin dentro al suo sacro albero cerebro-midollare; alcuni insegnamenti dovevano ancora essergli trasmessi. Allora riprese fiducia e abbandonato ogni tentativo di resistenza e ogni angoscia di invasione cercò di favorirla per detergere ed eliminare quanto di falso e distorto si era incrostato nella mente e nel corpo spacciandosi come parte della sua vera natura. Iniziò una disperata lotta dentro e contro se stesso perchè quell'oscurità che era stata illuminata sembrava avere vita e intenti suoi propri che non volevano mollare le posizioni fin allora conquistate. Era l'ennesima sfida per l'evoluzione, un contatto concreto per tornare ad essere angeli e per partecipare ancora una volta della purezza della creazione e di quell'Eden perduto innumerevoli vite addietro.
Il giovane lottava per rimanere calmo e vigile nonostante i conflitti sorgessero e rifluissero incessantemente come onde di risucchio dentro al suo corpo e alla sua mente. Attento a ogni sensazione seguiva disciplinato la Voce della Pianta che piano piano infiltrava completamente la sua mente per espanderla e connetterla a quanto gli era ordinariamente invisibile Onde iridescenti e frattaliche di ineguagliabile bellezza incominciarono a scuotere e riverberare nel suo campo energetico mentre il senso della sua corporeità si frammentava fra oceaniche visioni di soli e lune, di colibrì, farfalle e tucani che si diffondevano verso spazi incommensurabili. Arcobaleni arborescenti diffondevano verso la periferia della sua mente dove però si arrestavano nel grigio e nelle tenebre. Maculati giaguari disegnati da riflessi lunari accorsero a difenderlo dalle oscurità rimaste nascoste fra le sue circonvoluzioni cerebrali e da quelle traspirate dai corpi purificati dei suoi compagni che rimaste orfane viaggiavano nell'etere alla ricerca di nuovi ospiti a cui aggrapparsi Poi un piccolo e timido elefantino dagli occhi brillanti di ossidiana si presentò nel suo cuore per condurlo verso una luce di smeraldo che albeggiava fra le fronde e le liane di uno splendido giardino tropicale. Dentro al giardino la Pianta ormai trasfigurata lo aspettava come una dea dalle sgargianti vesti celesti.
Il ragazzo le domandò: “Ma tu chi sei dolce dama che splendi cosi' radiosa nel centro del mio cuore? Se ancora esiste un cuore in quello che percepisco solo come un'insieme di campi dentro campi di energia?” “Io sono l'Intelligenza divina che vi porta in grembo e sono l'Anima della Terra che accoglie e nutre i suoi figli. Sono colei che viene per rendervi veramente Uomini e per far nascere in voi il Figlio, colui che viene nel nome del mio Sposo e che mi bacia e mi onora come una quercia tesa attraverso i mondi. Vi amo di un'amore che si offre gratuitamente e senza giudizio come l'energia delle vostre cellule si offre liberamente alla vostra individualità. Sono la Culla a cui sono affidate le vostre anime per l'esperienza della fisicità e la conoscenza del bene e del male a cui avete scelto di partecipare obbedendo alla Sua Volontà. Sono un'offerta di guarigione e pulizia per i bambini che si scoprono stanchi di insudiciarsi a vicenda e con piccoli passi escono dal fango che la loro inesperienza produce ” “Madre la tua bellezza mi abbaglia e le energie delle tue creature mi proteggono ma perche' accanto alla tua Luce preziosa ancora osservo alla periferia di me stesso grige tenebre e ombre in cui si nascondono morsi di ragno,agguati di scorpioni e urla di scimmie? Perche' cavallette e termiti grattano e rodono attorno al mio Campo?" “Perche' la tua mente e' ancora un filtro impuro che alimenta il conflitto dentro se stessa, perche' la tua attenzione e' ancora imperfetta e cosi' permetti all'illusione del male di entrare dentro di te a corrompere i tuoi pensieri, le tue emozioni e infine a logorare la tua entita' biologica-fisica. Come già sai, la tua esperienza umana è intrecciata a una matrice multidimensionale analogica e vibrante che si struttura e modella sulla base delle scelte, delle credenze e delle esperienze pregresse tue e della comunità degli uomini. Tu vedi ombre dentro di te che richiamano orde di altre ombre che premono ai confini del tuo regno dove tu dovresti essere il signore incontrastato capace di espellere gli usurpatori e quanti attentano alla bellezza e alla vita cercando di usare la tua Luce come alimento per i loro incubi e sogni di dominio che accettati ti trattengono nell'illusione del Tempo. Ma ancora e sempre a te viene lasciata la scelta della tua evoluzione. La vera libertà si trova solo nella piena 'accettazione dell'energia divina e nello sviluppo del Figlio dell'Uomo che e' una tappa che non dipende dalla necessita' ma esclusivamente dalla scelta, fra servire la Sua Volonta' o rifiutarla alimentando volontà e illusioni di separazione che trovano ancora ospitalità nei sentieri del tuo cervello più antico. “Ma Madre io ho gia' scelto per la mia evoluzione, ho gia' scelto la Via del Cuore! Perchè ancora tutta questa lotta dentro di me, perchè ancora vengo così sopraffatto dall'angoscia che vedo riflessa nel mondo?” “Figli mio, non basta scegliere, quello e' solo il primo passo. Non bastano alcuni momenti di gioia e di fratellanza per renderti pronto a trasmutarti. No, devi essere presente nell'amore in ogni istante, pronto a lottare nel mondo in ogni momento per difendere la luce e la bellezza da ogni sogno di paura e di violenza che si ancora nell'illusione di una molteplicità separata. Ma questa e' una lotta che si fa con il sorriso, con il canto, con l'accettazione, con l'agire senza agire, senza pretendere nulla ma lasciando che tutto scorra. Riuscirai a pulire il tuo tempio da ogni desiderio di conquista, da ogni volonta' di essere amato, da qualsiasi seduzione di immaginarti di piu' che un semplice canale del Suo Amore? Riuscirai ad abbandonare qualsiasi ribellione verso la Sua Volonta' affinchè Possa forgiarti così come dev'essere? “E' terribilmente difficile madre questa totale accettazione della Vita e conciliarla con la forza di combattere i propri incubi senza nemmeno stimolare un moto di insofferenza o di tensione.” “Pensavi forse che l'evoluzione sarebbe stata altrimenti? E che vi sareste trasformati in angeli solo attraverso un movimento passivo, senza la volonta' di indirizzarvi verso il vostro centro e senza risanare, perdonare e trasmutare le esperienze di innumerevoli vite? “Ah mio dolce bambino è tutto in perfetto orario! Vedrai che piano piano ti libererai delle foglie secche quasi naturalmente se avrai premura di seguire le tue vere sensazioni e i battiti del tuo cuore. Potrai percorrere il sentiero dorato se imparerai ad osservare con serenità e distacco le piccole e grandi malignità con cui, voi uomini-bambini, vi ferite invisibilmente creando continuamente nodi in cui poi vi trovate ingabbiati. Non c'è molto tempo ormai e hai gia' conosciuto quanto dovevi sapere. E' ora di metterlo di pratica con tutto te stesso. Ma ora ti lascerò fra le braccia del Padre.”
Senza preavviso un' intollerabile corrente di fuoco si accese dentro al suo midollo, salì dal suo petto e superando la cervice si gettò nel centro del suo cranio accendendo un cristallo che diffondeva un'indescrivibile luce d'oro . La sua coscienza spontaneamente si inchinò estasiata di fronte a quella radianza riconoscendo che si trovava al cospetto del Padre e di quanto di più alto poteva conoscere del Sé in quest'universo. E appena esternamente dal quel centro perfetto, voci di angeli e occhi di santi e saggi emanavano la loro impeccabile aderenza alla Volontà Divina. Allora la Loro Voce parlò senza che l'io del ragazzo potesse nemmeno rispondere tale era l'intimità con cui lo possedeva. Si trovava al cospetto della Verità e dell'Origine, di fronte all'Essenza che stava richiamando il mondo intero alla riunificazione, la Singolarità che avrebbe fuso in un disegno perfetto tutte le esperienze e tutti i percorsi della Storia, la Pace che avrebbe sanato e armonizzato ogni illusione di conflitto. Lui Era e il ragazzo semplicemente esisteva, come tutte le cose, come un'emanazione cangiante del Suo Splendore, come una successione infinita di note nella Sua sinfonia eterna. Ed era era musica che vibrava come Legge Naturale e Giusta dentro all'anima seppure non rispettasse alcuna logica o legge umana. Sentiva che Lui era Saggio, che Lui era il Maestro e il Padre che aveva sempre cercato e a cui aveva sempre teso le braccia per farsi forgiare ed educare. Oh come si sentiva piccolo al suo cospetto eppure pieno di fiducia e comprensione di poter un giorno essere completamente posseduto da Lui. La Voce gli disse soltanto: “Ti aspetto, ti aspetteremo sempre. Stai viaggiando nel mio abbraccio che attira il Mondo verso l'Inaspettato e Inimmaginabile Centro. Al di là del tempo, al di là del mondo, al di là della malattia, al di là della morte Voi siete stati, siete e sarete con Me:Sempre, Sempre,Sempre!” Si svegliò con le mani giunte e alzate sopra la sua fronte, i suoi compagni gli sorridevano.
"Certi racconti, che in genere si crede siano riservati ai bambini, sono in realtà dei racconti iniziatici, ma per poterli interpretare bisogna conoscere la scienza dei simboli. Il drago non è altro che la forza sessuale. Il castello è il corpo dell'uomo. In tale castello sospira la principessa, cioè l'anima che la forza sessuale mal dominata tiene prigioniera. Il cavaliere è l'ego, lo spirito dell'uomo e le armi di cui si serve per vincere il drago rappresentano i mezzi di cui lo spirito dispone: la volontà, la scienza per dominare la forza sessuale ed utilizzarla. Perciò, una volta dominato, il drago diventa il servitore dell’uomo, gli serve come mezzo per viaggiare nello spazio, perché il drago ha delle ali. Sebbene sia rappresentato con una coda di serpente - simbolo delle forze sotterranee - possiede anche delle ali. È chiaro, semplice: è l'eterno linguaggio dei simboli".(O.M.Aivanhov in "La Forza sessuale o il Drago Alato").
Alla fine le si avvicinò dopo che si era ripromesso che quello sarebbe stato il loro ultimo incontro. Ma le sue ultime parole lo avevano scosso e lui aveva riconosciuto quel dolcissimo flusso nel petto che conteneva quella parola che così terribilmente lo spaventava. Possibile che si stesse innamorando? Possibile che si stesse perdendo dentro quegli occhi neri e magnetici dimenticando quale fosse il suo scopo? Già, ma qual'era il suo scopo? Aveva veramente solo voluto aiutarla a ricordare o c'era qualcos'altro che non osava confessare a se stesso? In verità si erano già conosciuti, in un altro tempo, in un altro luogo. Era stata una bellissima scoperta anche per lui abituato a navigare nel tempo del sogno. O forse erano stati gli Dei, per un loro fine ignoto, a innestare in lui memorie e sensazioni dal sapore antico e perduto. Eppure adesso non ne era più così sicuro; tutto era diventato così improvvisamente confuso e incerto. Le emozioni degli ultimi giorni, l'assillante pensiero di lei, aveva offuscato la sua mente. Come un sasso gettato in uno stagno non riusciva più a riconoscere immagini nitide, a distinguere il vero dal falso e tutto appariva come indistinto in una notte di fuochi fatui.
Il flusso di quei pensieri sfumati, appena sfiorati, durò appena un attimo; si interruppe non appena si rese conto che lei gli aveva preso le mani. Stava piangendo e tremando. Lui potè solo sorriderle. Un improvviso nodo attorno alla gola tratteneva le parole dentro al petto dove una nuvola di struggente e di immotivata nostalgia prese ad espandersi. Incominciò a sentirsi a disagio e teso, le mani congelate e la fronte imperlata di piccole, ancora nascoste, goccioline di sudore. Il respirare si era fatto incerto, improvvisamente faticoso e stentato. Aria! Aveva bisogno di più aria, come se a ogni respiro cercasse di far evaporare quella sensazione che come una morsa stava diventando sempre più dolorosa. Iniziò ad ansimare. Una strana inquietudine, una pesatissima paura di perdita e di abbandono, che non avrebbe mai confessato a se stesso, aveva ormai avviluppato il suo cuore rendendolo insicuro e incerto.
Lei prese a seguire il ritmo del suo respiro mentre, triste in volto, continuava a guardarlo negli occhi. “Oddio! Perchè mi fa questo? Cos'è questo struggimento che mi lacera l'anima e che non riesco a contenere? Cos'è questo vento che sembra voler uscire dal mio petto per raggiungerla e ritornare poi veloce a me? E' quasi insopportabile!” esclamò impaurito dentro di sé anche se non era la prima volta che riconosceva quel violento e struggente sapore. “No! Devo rimanere calmo, devo osservare e rimanere presente”. Inutile. Quella strana e contraddittoria sensazione era ormai scesa anche nel suo ventre prendendone completo possesso e divampando come un fuoco che ormai gli avvolgeva tutte le viscere. Impossibile discuterci. Adesso sarebbe stato tutto più difficile, adesso avrebbe dovuto combattere contro se stesso. Quel fuoco aveva un suo autonomo pensiero e desideri avidi e voraci che ora divampavano tanto più violentemente quanto erano stati soppressi e covati sotto le ceneri. Erano draghi assetati di carne e passioni, oscuri signori delle tenebre che sibilavano all'unisono nella sua mente. “La vogliamo! Vogliamo essere dentro di lei! Vogliamo penetrarla sempre più in profondità. Finchè...Finchè non le saremo dentro l'Anima, finchè la faremo completamente nostra e non vedremo che attraverso i suoi occhi. Sei stato solo così a lungo, solo....così a lungo”
Nonostante stesse ormai tremando, il suo capo riuscì ancora a controllarsi ma scivolò, quasi involontariamente, delicatamente sulle sue labbra mentre un cappio invisibile gli serrava la gola e il mento rendendogli impossibile giustificare la palese contraddizione del suo ultimo gesto. Lei lo accolse senza obiezioni, rallentando per un attimo il ritmo del respiro. La sua mente si divise in mille frammenti, in un coro di voci cacofoniche e litiganti. Un lupo emerse sugli altri, affamato quanto a lungo trattenuto, esaltato dall'inebriante odore che saliva così intenso dall'insperata vicinanza della sua preda. Il suo fallo gonfio e arrossato bramava dolorosamente di accoppiarsi il prima possibile. Un'improvvisa sete ardente di concupiscenza, insaziabile e irrazionale, senza alcuna umanità pretendeva la fine di ogni controllo, l'abolizione di ogni tentativo di mantenere un'idea apparente di sé. Un totale e decisivo desiderio di morte e sacrificio da compiersi sul suo corpo, dentro il suo corpo di ninfa lo stava inebriando. Veloci lampi di immagini cominciarono a scorrere davanti all'occhio della mente mentre sentiva l'eccesso di saliva depositarsi sul fondo di una mandibola ormai atonica . I loro corpi, nudi, avvinghiati, avidi, affamati, disperati e ubriachi, in dolorosa estasi di fronte a una luna indifferente. Le loro menti completamente dimentiche dei loro doveri, delle loro scelte pregresse, desiderose solo di piacere e voluttà, di lasciarsi guidare dall'inevitabile gravità dei loro corpi verso lo scioglimento carnale di ogni tensione accumulata, di ogni forma o struttura che gli impedisse di fondersi completamente l'uno nell'altro. Era troppo. Cadde sopra di lei abbracciandola, con passione iniziò a nutrirsi avido dei suoi sapori di bosco e delle sue pelli di latte.
Aveva ormai deciso di lasciarsi completamente andare. Aveva ormai abdicato qualsiasi residua volontà a quelle forze sotterranee e caotiche che avevano preso possesso della sua mente. Quando, ironia della sorte, una grande risata celeste gli esplose nella mente: “Che sciocco! Inciampi sempre nello stesso punto. Lussuria e avidità da cui poi origina ogni caduta si intrecciano e avviluppano in te, rubandoti la purezza e l'amore. Quello vero, quello semplice, quello che porta alla serenità e all'equilibrio. Ma non è un danno. Sei solo sciocco, sciocco e incontinente! Hai prodotto la giusta tensione ma come sempre la stavi offrendo ai demoni e alle ombre che hai alimentato dentro di te nonostante tutta l'astinenza con cui hai vantato la forza del tuo carattere. Ma quando Amore, con la sua innocenza, si avvicina abbastanza da far scorgere il suo Volto, tu cadi nelle vecchie spire che non hai ancora compreso, nelle solite inquietudini che ti tormentano anche nelle tue notti solitarie. Poiché non hai capito, Amore è ritornato a te sotto antichi travestimenti chiedendoti di abbandonarti per un attimo fra le sue braccia. Fallo pure ma con dolcezza e quiete sempre vigile.
Non importa quanta fame e desiderio tu senta nel tuo ventre. Non importa quanta solitudine e nostalgia e disperazione tu senta nel tuo cuore. Non importa quanto desiderio di perderti e scioglierti ti investa e ottenebri l'Anima. Non importa quanto pensi sia giusto e saggio e vero secondo il mondo delle convenzioni umane. Non è questo il sentiero Sii delicato e attento. Non lasciarti travolgere dal calore delle fiamme, non lasciarti ingannare dal sole che vedi riflesso in mezzo al fuoco poiché è solo l'Ombra della Luce. Impara ad assaggiare con tutti i tuoi sensi amplificati, senza fretta ma con amore e vigile dolcezza, discriminando ogni sensazione. Non farti bruciare dal desiderio, contienilo ed espandilo secondo la volontà che non ha incertezze. Il sesso è l'anticamera della morte, da come lo sperimenterai così sarà il tuo destino al momento del trapasso. Li senti i demoni che sfrigolano nella tua carne mentre cercando di dominarti con il desiderio del nulla? Loro compito è distrarti dall'Essenza, dalla Consapevolezza dell'Eternità a cui sfuggi continuamente per paura di ricordare. Indirizza il loro fuoco su, come una colonna di luce attraverso le vertebre, e non verso il pene. Fallo arrivare al cuore dove potrai iniziare a sciogliere i ghiacci che gli errori del tempo vi hanno depositato e le catene di fumo che si sono cementate nelle vostre illusioni. Lei sarà il tuo specchio e tu il suo in cui potrete vedere reciprocamente emergere i lati sepolti e insanati di quanto avete fatto finta di non vedere di tutta la vostra Totalità. Sarete gioco di eroi,anime e draghi in cerca di quell'Oro che è sempre stato tutto attorno a voi.”
La luce si spense dentro la sua testa. Incominciò a ridere e ridere: aveva trovato il posto più pericoloso del mondo e la scala verso casa.
Padre Nostro, che sei dentro ai Cieli della nostra Fronte, sia benedetta la Tua Vibrazione Originaria, venga il Tuo Regno di Luce e Amore, sia fatta la Tua Volontà, perchè solo in lei troviamo la Pace. Dacci oggi l'energia fragrante con la quale ci innalzi a Te. Perdona la nostra mancanza di attenzione che vediamo rispecchiata anche nei nostri fratelli per insegnarci la compassione e la saggezza, e liberaci da tutto ciò che porta alla disarmonia e alla mancata comprensione delle tue Leggi di Verità e Bellezza.
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l’amore, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l’amore, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi l’amore, niente mi giova. L’amore è paziente, è benigno l’amore; non è invidioso l’amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell`ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand`ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l`ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch`io sono conosciuto. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e l’amore; ma di tutte più grande è l’amore"
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