mercoledì 16 settembre 2009

Vorrei liberarti il Cuore



Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi l’amore, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta
la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le
montagne, ma non avessi l’amore, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo
per esser bruciato, ma non avessi l’amore, niente mi giova.
L’amore è paziente, è benigno l’amore;
non è invidioso l’amore, non si vanta, non si gonfia,
non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell`ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
L’amore non avrà mai fine.
Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza
svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra
profezia.
Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
Quand`ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l`ho abbandonato.
Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa;
ma allora vedremo a faccia a faccia.
Ora conosco in modo imperfetto,
ma allora conoscerò perfettamente, come anch`io sono conosciuto.
Queste dunque le tre cose che rimangono:
la fede, la speranza e l’amore;
ma di tutte più grande è l’amore"

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie e .....perdonami

paolo ha detto...

nacque tale pagina è, a quanto pare, lo stesso. Prova ne sia l'utilizzazione del medesimo vocabolario.
Questo brano di 1 Corinzi,13 è stato definito il manifesto del Cristianesimo primitivo, manifesto programmatico fra i più disattesi.Tale inno scritto da autore ignoto in uno stato di esaltazione estatica venne infilato o meglio cucito alla 1 Corinzi quando in origine esso godeva probabilmente di vita autonoma.

Piacque talmente al tardo redattore curiale dell'epistola che questi lo inserì, non troppo abilmente a dire il vero, nelle dissertazioni che gli fanno da contorno.
La scuola ossia l'ambiente mistico nel quale
Il Cristianesimo sin dagli esordi si qualifica dunque come 'bhakti' ovvero quale via devozionale per eccellenza. Per 'agàpe' si intende allora il sentimento? O non è forse una condizione dell'anima che poco ha da spartire con il sentimento comunemente inteso?

Non saprei rispondere. Tuttavia mi permetto di fare due notazioni riguardo a tale inno che forse nessuno ha mai fatto.
Nel penultimo periodo il mistico autore parrebbe contraddire quanto ha inteso sottolineare con veemenza nelle strofe precedenti e cioè l'assoluta preminenza su tutto il resto dello stato spirituale di 'agàpe'. Infatti tira in ballo il problema della gnosi o del conoscere e questo processo sembrerebbe essere l'atto finale o 'condizione unitiva'.
Allora che cosa è veramente più importante: la 'gnosis' o l'agàpe'?

Seconda notazione: l'ultima strofa è una grossolana interpolazione e quanto mai tardiva. Si fa menzione delle tre virtù teologali 'fede, speranza, carità'.
Amico, lì è un teologo che parla e ciò vuol significare che tale categoria di imbrattacarte era già nata.
Ci troviamo con quest'ultima strofetta ben addentro il quarto secolo se non oltre.

Ciao.

Timor ha detto...

Caro Paolo ti ringrazio profondamente per questa bellissima "glossa" come direbbe un altro dolce amico e chino il capo di fronte alla tua profondissima conoscenza bibliografica.

Agape è Gnosis,
L'Amore è il Logos
è la Presenza
é la Legge
è il Codice
è il Tutto senza Fine

Bhakti e Jnana sono una cosa sola


Lo Spirito Santo (la Colomba, il Consolatore, il lato femminile di Dio) porta il Verbo, la Conoscenza attraverso l'Amore

La Shekinà è la Presenza, il Cuore di Dio presente ovunque nella Creazione ed è femminile, appare ma si nasconde.
Perchè è Vergine. Non può essere capita e compresa dall'avidità umana e dall'autoreferenzialità dell'Ego. Non può alzare i suoi veli a chi non è morto a se stesso. Solo gli unicorni possono avvicinarla

Shakti è la Divina Madre, la Forza, la Luce Creativa (il Verbo, il Logos)che codifica e intreccia l'Universo della Sua Presenza. E' la Luce proveniente dal Sole Nero della Coscienza Abissale di Dio. E' l'espressione incomprensibile dell'Insondabile.
E noi siamo fatti di questa Luce, è già tutto in noi ma siamo addormentati.

Solo i puri di cuore possono riceverla, capirla e integrarla e muoversi negli universi come Assoluti (Ab Soluti) in incognito.
Solo loro possono far nascere il Figlio a tal punto da trasfigurare la materia e compiere la Grande Opera.
Solo loro possono realizzare il Corpo di Luce, il Corpo di Diamante, il Gioiello della Madre.
Ma per giungere ed essere degni di un Amore così puro ci vuole una Fede incrollabile nell'Eterna Onnipresenza di Dio e una Speranza infinità nella Sua Infinita Premura, nel Suo dolcissimo Volto di Madre.

Solo la Madre può portarci al Padre per generare il Figlio

«Vergine Madre, figlia del tuo figlio,umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.

paolo ha detto...

Grazie del tuo bellissimo e profondissimo commento. Non se ne trovano in giro di così ben fatti.
La mia glossa è stata ahimè pasticciata dal sistema 'blogger' per cui è entrata 'zoppa'.
A volte succede e così il nostro 'ego' subisce una 'diminutio'.
Ciao

Timor ha detto...

Amico mio grazie :-)

Comprendi il legame fra Vajra, Ankh, ChiRo e inizia la Via, umida o secca che sia.

La Madre risponde sempre all'Amore e all'Umiltà

Zret ha detto...

Illuminanti, come sempre, le tue parole, Timor, da cui emerge la profonda, intima connessione tra Gnosis ed Agape.

P.s. Vorrei leggere l'articolo di Synopticon Imperium, ma non riesco ad accedervi.

Ciao

Unknown ha detto...

Non amo la lirica, ma..questa canzone ci sta tutta, descrive bene lo spirito del post..anche troppo (mi "sudano" gli occhi ;))
Bakti e Jnana sono una cosa sola.
Assolutamente sì. :D

Grazie anche a te, Paolo.