martedì 7 aprile 2009

Una notte con il Logos



Una notte, anni fa, il mio Dna si presentò in sogno.
Mi disse che era molto più complesso di quanto credevo e come un cobra maestoso ascese verticalmente fin fuori dell'atmosfera.
Il mio corpo di sogno seguì quella vertiginosa scala a spirale che penetrava l'oscurità stellata e presto si trovò al cospetto di meravigliose energie cosmiche che amorevolmente avvolgevano la terra come un cerchio di braccia di luce.
Queste energie, che mi apparvero come maestri e insegnanti, mi accolsero fra loro, in uno spazio di coloratissimi circolari labirinti dove ci contemplavamo gli uni con gli altri.
Mi dissero senza parole che ogni individualità terrestre era una con loro a un livello più profondo di realtà dove le anime si compenetravano in una bellissima armonia collettiva di individualità.
Poi iniziarono a suonare, ed io con loro, una sinfonia bellissima che non ha uguali sul piano terrestre, una sinfonia polifonica intrecciata di tutto quanto è Gioia e Bellezza e Profondità.
Io ero con Loro, io ero Loro e ogni parte del mio spirito era sensualmente musica e colori in movimento.
E Loro mi mostrarono un Centro Dorato di inesprimibile Incanto tempestato di gioielli che zittì il mio canto.
Rapito smisi di ridere e iniziai a sciogliermi in lacrime che contenevano i mie infiniti desideri d'amore. Sconvolto venni risucchiato dalla sua ipnotica gravità e dalla sua musica struggente che risuonava come legge su ogni superficie del mio essere.
Chiamatela Sorgente o Logos Solare ma la sua Bellezza era sconvolgente e sempreverde.
La sua perfezione non era qualcosa di separato e oggetto di mera contemplazione, era puro sconvolgimento dei sensi e maremoti d'amore dentro al mio spirito, erano luci orgasmiche che danzavano con la mia essenza, era divampante fuoco che bruciava ogni mia solitudine possedendomi gelosamente.
In quella Solarità iridescente di ogni perfezione erano scolpiti i simboli e i numerosi nomi del mio Spirito. Riconobbi in Essa la mia Casa che mai, mai mi aveva veramente abbandonato. Solo che le sue Profondità erano state a me sigillate e numerose dighe poste fra la Sorgente e la mia umanità.
La Sua Luce di cristallo, che era il mio cuore universale, era stata isolata dalle numerose porte di bronzo della mia mente. I corridoi erano stati chiusi e il sancta sanctorum abbandonato solo nella sua inesprimibile bellezza.
Poi entrai ancora più profondamente in quel tempio e dalla polifonia una sola Voce si alzò, una Volontà che pur essendo una con me spaventò il mio piccolo io rimasto muto e sbalordito in un angolo a osservare il suo Io più grande.
La Volontà parlo: “La Terra cambierà! Così abbiamo deciso! Così ho deciso! ”
E da quella profondità celeste mi mostrò i demoni che insaziabili spiravano come tempeste di odio e avidità sopra la superficie del nostro azzurro pianeta possedendo e storpiando le menti degli uomini e mi fece intendere che erano solo rumore e inganno per le nostre identità confuse.
Erano draghi meccanici senza vita e senza amore; erano vuoti percorsi sempre uguali senza immaginazione nè passione.
E mentre li contemplavo la mia neutralità venne meno e caddi nei loro labirinti di specchi, travolto dal loro desiderio del nulla.
In un attimo precipitai nelle loro spire di vetro.
Quasi mi spezzarono in infiniti frammenti che erano tutte le vite che avevo avuto e tutti i fratelli e le sorelle che avevo conosciuto.
Allora un occhio piangente si presentò alla mia vista e ricostruendo tutte le scene del mio passato con amore mi curò e reintegrò.
Mi mostrò come mi avesse sempre osservato e seguito e protetto e incoraggiato in tutte le tappe della mia vita nonostante il dolore e i deserti senza vita.
Quella Presenza era Ovunque e aveva Occhi tutti intorno a me; non c'era stato spazio o tempo in cui non fosse stata presente.
Era la mia Arca, la mia astronave per la Vita Senza Fine.
Mi disse che tutto sarebbe andato bene e di coltivare sempre la Fede e la Speranza.
Poi come come una discreta fata notturna mi lascio alla alla mia umanità e al giungere del giorno.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Timor è bellissimo..tu devi pubblicare, non solo sul blog, più ti leggo più ti voglio bene

VERITAS2012 ha detto...

che dire...fantastico,hai avuto un esperienza cosi intensa e illuminante che solo a leggerla si provano emozioni incredibili e un senso di speranza profonda

Zret ha detto...

Nutrimeno per l'anima, balsamo aulente per tutti noi.

Timor ha detto...

Non fu solo un'esperienza, fu un pezzo di verità strappata all'oblio e alla dimenticanza. Un faro che mi sorregge nelle notti buie in cui ancora mi inganno o mi faccio ingannare dalle fatue voci di coloro che nulla sanno e pretendono di sapere.

Ciao e grazie a tutti!!!

paolo ha detto...

Tale esperienze sono difficili da rendere con le parole. Di più: le parole rappresentano un limite invalicabile a comunicare il viaggio nel Sè.
Ma se non ci fossero quelle il meditante non potrebbe nemmeno tentare di comunicare ai propri simili che esistono anche i mondi spirituali.

Interessantissima testimonianza ma pur sempre qualcosa di riservato ad una élite estremamente ristretta. Tutti gli altri rimarranno con il naso all'insù, incapaci del minimo balzo in direzione del firmamento, afflitti da una aridità immedicabile.

Peccato. Sarà per un'altra volta oppure per la stagione del mai più.

Elixam ha detto...

Santi numi!!!
Che meraviglia.
Quanto desiderio ho di suicidare quest'occhio osservatore e valutatore, avido di conoscenza e spiegazioni, usurpatore del cuore e sempre sospettoso e pronto a dire la sua.
Grazie!